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domenica 20 gennaio 2013

Società allo sbando

Tre allenatori in una stagione e siamo solo a gennaio. Numeri da record per una società che sembra più in confusione dei giocatori (non) visti in campo ieri al Ferraris. E dire che solo pochi giorni fa il presidente Preziosi aveva dichiarato pubblicamente «Del Neri ha la mia illimitata fiducia». Ma non è la prima volta che il massimo dirigente rossoblù dice bugie o si contraddice nel giro di poco tempo. A forza di comportarsi in questa maniera è riuscito nell’impresa di rovinare ciò che di buono invece aveva fatto nel primo periodo della sua gestione. Da qualche anno a questa parte ha invece solo pensato a vendere tutti i suoi gioielli senza minimamente pensare a programmare un minimo di squadra. Esattamente il contrario del Catania che infatti gioca, diverte e se ne sta tranquilla nelle zone alte della classifica. ma quando a fine agosto il genoa ha bussato alla porta di Pulvirenti per avere Gomez si è sentito rispondere: «Mi dispiace ma non avremmo il tempo per trovare un sostituto». Negli stessi giorni invece il club rossoblù vendeva di colpo Mesto e Tomovic per ritrovarsi solo con Sampirisi. Ecco la grande differenza tra una società seria e una che vive alla giornata e solo per fare cassa. Ma di serio questa dirigenza, fatta eccezione per il povero Foschi finito in un pasticcio più grande di lui, ha davvero poco. Basti pensare che non è stata in grado di imporre ad un veterano di spiegare la sconfitta. A metterci la faccia è toccato a Nadarevic e Olivera, arrivati ieri. Incredibile. Ma l’importante è chiudere i cancelli di Pegli. Vero Fabrizio Preziosi?

6 commenti:

  1. Concordo in pieno con Scotto.
    Spero che quest'anno sia l'ultimo gestito dal clan Preziosi. Mantenga solo una delle sue innumerevoli bugie....quella di vendere e andarsene da GENOVA per SEMPRE.

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  2. Ciao Matteo,
    l'analisi mi sembra lucida, aggiungerei anche che qualche colpa ce l'hanno anche i giocatori e che questa situazione li aiuta a nascondersi detro lo sbando societario.
    La verità è anche che questa è una squadra femmina, sono pochi i giocatori con gli attributi, non c'è un leader (Marco Rossi non lo è mai stato). Nel bene e nel male manca uno come Milanetto che in campo e fuori si faceva sentire...
    Spero che Ballardini (che stimo tantissimo sia come persona che come allenatore) riesca a tirare fuori la forza e l'orgoglio da ciascun giocatore perchè, in fondo, la nostra rosa non è inferiore a tante altre!
    Ciao
    Gianenrico

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    1. Ciao!non è un caso che fino a quando lo zoccolo duro c'è stato (Milanetto, Criscito, Juric, Sculli) le cose siano andate bene. Ballardini dopo due anni ha ritrovato solo 5 giocatori...un po' pochi...

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  3. Ciao a tutti,
    premetto che non sono un disfattista, ma solamente un tranquillissmo tifoso del Grifo ormai da 40 anni che esprime la propria amarezza e delusione ad una situazione già vista in passato e tristemente preannunciata. Da tifoso, in tutti questi anni, ho vissuto gioie e dolori, riassumendo allora, la semifinale europea del 1992 con una squadra che faceva "scintille", privata del suo "uomo guida" e smantellata negli anni successivi fino alla retrocessione del 1995; Di recente, vivendo l'umiliazione e la vergogna più eclatante per la società più "anziana" del calcio italiano, di una retrocessione in C per illecito sportivo(FRODE SPORTIVA)del 2005, "l'illusione" di un programma di rifondazione SPORTIVA e CALCISTICA culminato nell'approdo, dopo diciasette anni, in Europa, la speranza di avere una squadra che possa competere e garantire divertimento e competività, ed ora la "triste decadenza". Questi sono i CICLI del Genoa, rare annate da sogno, intervallate da periodi oscuri di sofferenza e passione. Tutto questo perchè? Io ho cercato di darmi una risposta, ma più gli anni passano e più difficile è spiegare gli eventi e questi più si succedono. Tutti danno la colpa a PRESIDENTI, direttori sportivi e giocatori e SICURAMENTE non v'è dubbio che loro decidono "in toto" le sorti della squadra. Ma Genova come Città cosa offre come "stimoli" a loro? Non ne offre a Noi che siamo nati QUI, e spesso critichiamo "l'apatia", la "lentezza" e la "vecchiaia" di questa città. Loro vengono per "investire" e "lavorare" ma anche "vivere" in città, ma se il tutto si limita a quello che Genova offre, POCO e NIENTE, è inevitabile il "fiasco" e la seguente "dipartita". Quindi è impensabile l'accostamento ai grandi capoluoghi e alle loro squadre.O cambia Genova e questa la vedo molto dura, o "Noi genoani", con tutta la nostra passione e a nostro malgrado, ci dobbiamo abituare a queste situazioni SOGNANDO, perchè di sogni si "VIVE", che prima o poi un "PAZZO E.T." ci "regali" la "decima stella".
    Ciao
    Marco

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  4. Ciao Marco, analisi un po' diversa dalle solite la tua. La condivido anche se obiettivamente penso che fare calcio qui non sia così difficile. Per quanto riguardo la città hai perfettamente ragione. Sta morendo e nessuno fa niente per evitarlo. Abbiamo perso 200.000 abitanti in vent'anni e non succede nulla. Anzi tutti assistono a questo disastro senza battere ciglio. Questa città, solo per fare qualche esempio, ha perso l'Ip, Eridania, il Consolato di Spagna, quello Americano, la Borsa Valori e la Corsica Ferries. E sarà sempre peggio.

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    1. Ciao Matteo,
      grazie per aver pubblicato la mia "performance letteraria" trascurando qualche "errore" di trascrizione e sono felice di aver "sbordato" sui soliti discorsi calcistici dando interesse sull'argomento. Rispondendo alla tua affermazione "che fare calcio a Genova non sia così difficile", accettando le "situazioni" attuali(..semi-professionistiche..), "sicuramente sì", ma Tu sai benissimo che il "Popolo Genoano", "indelebile" Prof.,VUOLE, PRETENDE e MERITEREBBE di più. Ma per tutto ciò, non basta l'AMORE e/o la PASSIONE. Ormai le società di Calcio devono essere viste come "Aziende Produttive" non come "Bed and Breakfast".DENARO SONANTE è il segreto di tutto ciò, "affiancato" negli ultimi anni(..vista la crisi..) da un'accurata e "astuta" programmazione "UMANO-SOCIETARIA" ("cervelli" e "soldatini" "preparati" e con "contro-palle" fumanti!).Riconducendoci al mio post precedente, dove c'è "investimento" ci deve essere sempre "ritorno economico". Io e Te non "investiremmo" MAI in "UNA scatola di cerini" per riscaldare una casa!(..a meno che non gli vogliamo darle fuoco!). Quindi possibilità di costruire, interagire con la "politica" locale (..purtroppo indispensabile..), coinvolgere altre "realtà finanziarie", per disseminare e promuovere la proria attività. Naturalmente riferendoci ad "IMPRENDITORI COMUNI" e non "ex.Presidenti Del Consiglio" o parenti di "maniati del petrolio" (che pur qualche problemino "ORA" lo stanno affrontando).Quindi "povere" Città, "piccole" squadre. Concludo attendendo con fiducia un "reale" Freder Fredersen (..magari ROSSOBLU) che decida "seriamente" di cambiare il "TUTTO".
      Ciao e grazie.
      Marco

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