Dopo la splendida vittoria sul Milan sul "Corriere Mercantile" ho scritto questo pezzo.
Ci sono sensazioni che non si possono raccontarle, bisogna viverle. Come quella, ad esempio, di battere la Juventus all’ultimo respiro o quella di andare fuori casa e dettare legge come una “grande”. O come quella di battere il Milan per poi guardare per ore la classifica chiedendosi se è davvero quella giusta. Essere tifosi del Genoa ora ripaga di anni bui, di tanta sofferenza che è comunque servita a rafforzare un popolo che le ha viste tutte e che non ha più timore di niente. Facebook è ormai una grande piazza che per certi versi ha soppiantato il vecchio bar dove si restava delle ore a discutere della patrtita appena finita. Proprio sul social ieri Matteo ha scritto qualcosa che ha fatto venire i brividi a molti suoi compagni di tifo che si sono rivisti in questa immagine.
«Non mi è mai facile alzare gli occhi verso i distinti, verso quel "tuo" posto da qualche anno vuoto e da dove, rivolto verso la Nord, mi salutavi sempre prima e dopo ogni partita. Era il nostro rito. In A, in B, come in C. Non lo faccio mai, non lo faccio più. Non ci riesco. Oggi a fine partita l’ho fatto. Ed è come se ti avessi visto, con un sorriso grande e con quel tuo gesto elegante con la mano come dire " Ragazzi che Genoa, te l’avevo detto che avremmo vinto...!».
Gian Piero Gasperini, uno che il Grifone lo ha ormai tatuato sulla pelle, ieri ha festeggiato la sua vittoria numero cento sulla panchina rossoblù. Un bel traguardo che il destino ha voluto arrivasse proprio dopo una gara con il Milan e in occasione di un terzo posto in solitaria. Così il mister, uno che quando urla e si arrabbia si sente eccome, ieri si è commosso al punto da avere gli occhi lucidi anche in conferenza. «Dedico il momento a tutta la gente, ai giocatori e alla società. Tutti uniti possiamo fare grandi cose, l’importante è che le persone vedendoci si divertano».
Anche Diego Perotti si è commosso quando tutto lo stadio ha urlato il suo nome proclamandolo idolo indiscusso. Non male per uno che che nella passata stagione era triste e abbacchiato a Siviglia al punto da chiedere di tornare in Argentina per ritrovare il sorriso. Ma neppure l’esperienza nel Boca ha cambiato il suo stato d’animo. C’è voluto il Genoa per farlo tornare felice.
Ma ieri giornate di lacrime anche per Dustin Antonelli. Suo figlio ha segnato il terzo gol consecutivo e lo ha fatto proprio contro il Milan dove ha giocato per cinque stagioni. «Anche Luca ha giocato un passato rossonero, ma ora siamo tutti genoani. Che gioia, così è davvero bellissimo». Emozioni, lacrime, sorrisi. Bentornato Genoa.
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