mercoledì 13 marzo 2013
Ultrà, libertà ritrovata
Il sapore della libertà. E’ quella che hanno assaporato ieri quattro tifosi del Genoa alle prese da mesi con gli arresti domiciliari dopo gli ormai famosi fatti accaduti nell’aprile scorso in occasione della gara con il Siena. Per loro sono finalmente scaduti i termini e così da oggi la loro vita cambierà radicalmente considerato che potranno uscire alla sera e magari andarsi a mangiare una pizza senza l’obbligo di tornare a casa ad una certa ora.
Ovviamente grande soddisfazione tra la tifoseria rossoblù che da tempo è alle prese con problemi di ogni genere. Proprio per “festeggiare” la fine dei domiciliari dei quattro ragazzi, domenica è prevista una sorta di festa in occasione del derby che i Giovanissimi giocheranno contro la Sampdoria.
Da tempo infatti un gruppo di ultrà della Nord ha deciso di seguire i giovani della Cantera sia in casa che in trasferta.
«Vogliamo sostenere i ragazzi a nostro modo e vivere una domenica di calcio come, ormai da tanto tempo, ci impediscono di fare negli stadi di serie A. Sentivamo la mancanza di libertà e l’abbiamo trovata su un campo di periferia, dove il calcio è come piace a noi: senza diffide e interessi economici».
Queste le parole con cui il gruppo di tifosi ha spiegato la loro iniziativa. Tifo vero a tutti gli effetti con tanto di tamburi, striscioni e fumogeni.
Intanto, come era prevedibile, si annunciano tempi molto lunghi per il processo ai fatti di Genoa - Siena. La lista di chi dovrà andare a testimoniare è molto lunga ed è per questo che ci sarà da attendere mesi e mesi prima di vedere la fine.
Da ieri comunque i quattro ragazzi agli arresti hanno ritrovato la libertà. Ma il calcio nel bene e nel male fa sempre notizia e spesso vede usati due pesi e due misure. Con tutto quello che accade negli stadi, aver tenuto dei ragazzi a casa per un anno personalmente è sembrata una cosa fuori dal mondo.
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