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venerdì 31 maggio 2013

Stile Preziosi



Niente di nuovo, niente che non si sapesse già. L'intervento di Enrico Preziosi a Telenord ha messo in luce ancora una volta tutta la sua maleducazione. Qui non si tratta di essere a favore o contro il presidente, qui si va oltre. Purtroppo al limite a volte non c'è mai fine. Nessun rispetto per chi lo stava intervistando, nessun rispetto per i telespettatori e nessuno per il signor Ballardini. In quella telefonata c'è tutto Preziosi. Per il momento preferisco non aggiungere altro.
Ps per la cronaca Ballardini ha smentito le parole del presidente: "Ci siamo incontrati?Veramente non lo sento dalla fine del campionato" ha detto molto candidamente. Anche qui niente di nuovo, niente che non si sapesse.

Stile Preziosi

Niente di nuovo, niente che non si sapesse già. L'intervento di Enrico Preziosi a Telenord ha messo in luce ancora una volta tutta la sua maleducazione. Qui non si tratta di essere a favore o contro il presidente, qui si va oltre. Purtroppo al limite a volte non c'è mai fine. Nessun rispetto per chi lo stava intervistando, nessun rispetto per i telespettatori e nessuno per il signor Ballardini. In quella telefonata c'è tutto Preziosi. Per il momento preferisco non aggiungere altro. Ps per la cronaca Ballardini ha smentito le parole del presidente: "Ci siamo incontrati?Veramente non lo sento dalla fine del campionato" ha detto molto candidamente. Anche qui niente di nuovo, niente che non si sapesse. Per sentire la telefonata basta andare su you tube e digitare preziosi Telenord. http://m.youtube.com/#/watch?v=-77lJITe-8g

giovedì 23 maggio 2013

Il futuro del capitano

Dico la verità. Per anni ho criticato Marco Rossi per il suo modo di essere capitano. Gli ho sempre riconosciuto onestà, educazione, rispetto e attaccamento alla maglia ma ho sempre pensato che indossare la fascia richieda anche altre doti. Mi sarebbe piaciuto che mettesse la faccia quando le cose andavano male, che prendesse la parola dopo i fatti di Genoa - Siena e che avesse una posizione quando la situazione lo richiedeva. Ma dopo dieci anni di conoscenza sono arrivato al punto di capire che i sui difetti a volte sono anche la sua forza. Marco è un ragazzo timido che non ama i riflettori, odia le telecamere, sopporta a stento i giornalisti ma alla fine è comunque uno che ha fatto e sta facendo la storia di un club come il Genoa. E la storia non si fa per caso. Rossi ha sofferto molto nell'ultima stagione per colpa di quel ginocchio che lo ha fatto disperare e che solo adesso non è più infiammato. Pensavo che dopo un anno così brutto gli venisse il pensiero di smettere e invece no. Marco ha voglia di tornare protagonista ed è per questo si è comprato un macchinario speciale da utilizzare in casa per rinforzare i muscoli anche durante l'estate. A luglio risponderà presente a Neustift, per la decima volta farà un ritiro con la maglia del Grifone. Potrebbe essere la sua ultima stagione, lui vuole farla alla grande. Come al solito. In silenzio, ma alla grande.

sabato 18 maggio 2013

E' uscita la verità

Per mesi vi ho raccontato i problemi dello spogliatoio. Molti di voi mi hanno sempre accusato di volere il male del Genoa, di guardare dal buco della serratura, di inventarmi notizie e di esagerare situazioni assolutamente normali. Oggi il vice di Ballardini Regno ha fatto il punto sulla stagione e spiegato alcune cose sulle quali vi invito a riflettere. "Intendiamoci, non abbiamo mai avuto alcun problema sotto il profilo della professionalità. Anzi, in allenamento tutti i ragazzi si sono sempre impegnati al massimo. A tal proposito posso dire che, sotto questo profilo, si è tratto del miglior gruppo che abbiamo mai allenato: non una parola fuori posto, un comportamento sopra le righe, una disposizione non eseguita. Però abbiamo percepito che fra di loro non si volevano bene, non c’era un gruppo. E senz’altro è stato uno dei problemi che abbiamo dovuto affrontare. La colpa? Non è di nessuno, non esiste una colpa. Al massimo si può imputare ai giocatori stessi, ma può capitare, è una questione di istinto: a volte vanno tutti d’accordo, altre volte no. Bisogna farsene una ragione e sopperire in un altro modo». Ora che è finita possiamo dirla: salvarsi è stato davvero un "miracolo".

giovedì 16 maggio 2013

Ora chiarezza

Il miracolo si è avverato e siamo tutti contenti.Contentissimi. Ora però è arrivato il momento di ottenere delle risposte e delle spiegazioni da parte della società. La sensazione, piuttosto netta, e' che negli ultimi anni non ci sia stata una linea di condotta ben precisa e che tutto sia stato affidato al caso. Ora non voglio andare indietro alla ricerca di errori più o meno evidenti, ma almeno fare delle domande alla proprietà con la speranza che in tempi brevi arrivino delle risposte. Nessuno chiede al presidente Preziosi investimenti milionari o il raggiungimento di obiettivi straordinari, ma almeno una seria politica societaria che riporti entusiasmo e sopratutto risultati. Basta con campagne acquisti senza un minimo di logica, basta giocatori sudamericani di basso valore, di continue scommesse e cessioni a ripetizione. Ora serve un allenatore bravo e capace di imporsi (come faceva Gasperini), un direttore sportivo che abbia delle idee e sappia trovare anche dei giovani bravi e una società snella, seria e con un po' di entusiasmo. Quell'entusiasmo che il presidente dice di aver perso da tempo e che molti tifosi non hanno più considerato il sempre più basso numero di spettatori allo stadio. La famiglia Preziosi, e'giusto ricordarlo, e' riuscita nell'impresa record di far stare il Grifone sette anni di seguito in serie A e questo gli va assolutamente riconosciuto. Ma ora mi piacerebbe che venisse fatta un po' di chiarezza su programmi, prospettive, centro sportivo, investimenti e marketing. Penso poi che il vero obiettivo della proprietà debba essere anche quello di riportare la gente allo stadio che domenica scorsa era bellissimo. Ecco perché dico che basterebbe poco.

domenica 12 maggio 2013

Chi volete come allenatore?

Stasera non ne ho voglia di scrivere cosa penso dopo questa miracolosa salvezza. Ci sarebbe da fare un discorso lungo e complicato, ma ho appena finito qui al giornale e ho voglia di andare a casa. Lo farò magari domani. Però ho una curiosità: vorrei sapere chi vorreste come allenatore per l'anno prossimo. Ballardini? Oppure Zeman, Torrente, Nicola, Stramaccioni, Gasperini o chi volete voi. Scrivetemi o nella mail o nello spazio per le risposte !Buona serata tutti e grazie per l'affetto e la costanza con cui seguite il mio blog!!Grazie davvero!

mercoledì 8 maggio 2013

Disertare lo stadio

Dopo una tragedia come quella di ieri sera parlare di calcio diventa difficile, quasi impossibile. Così mentre mi metto d'accordo con i colleghi sull'orario di partenza per Torino, mi viene inevitabilmente da pensare che questa sera il mondo del pallone avrebbe dovuto fermarsi. Almeno le due squadre genovesi potevano essere fermate, soprattuto la gara di Genova non si sarebbe dovuta giocare. Ma a tre domeniche dalla fine del campionato, era impensabile che il governo del calcio prendesse questa decisione, troppi problemi, troppo disagi, meglio fare un minuto di silenzio e poi via come un mercoledì qualunque.
Ma i tifosi della Sampdoria, che so molto arrabbiati per la non decisione della Lega, potrebbero comunque farsi sentire. Come? Semplice: disertando lo stadio. Sarebbe un gesto straordinario, uno schiaffo a chi pensa che lo spettacolo deve sempre andare avanti.

lunedì 6 maggio 2013

Zamparini, ora basta

Nelle ultime settimane il presidente Zamparini ha passato gran parte del suo tempo a provocare il Genoa. Frasi, mezze frasi, frecciatine più o meno pungenti che non avevano minimamente scalfito il mondo rossoblù. Anzi da quando il numero uno rosanero ha iniziato la sua "opera" il Genoa ha iniziato a vincere e fare punti. Bene hanno fatto società e giocatori a non cadere mai nella trappola evitando repliche di nessun tipo. "Ho letto quello che ha detto nei giorni scorsi, le sue parole mi hanno lasciato indifferente. Anzi, dirò di più, mi hanno caricato" ha detto domenica sera Antonio Floro Flores. Ma ora Zamparini sta davvero esagerando ed è giusto che qualcuno lo fermi prima che la cosa degeneri ulteriormente. Non può permettersi un presidente di serie A di accusare tutti senza avere in mano lo straccio di una prova. "Il quarto gol del Genoa per fallo sul portiere è scandaloso – sono le sue parole -. Così la differenza reti dei grifoni migliora…. Hanno infortunato Pelizzoli, il portiere titolare per far giocare il secondo, Perin, che è di proprietà del Genoa. Pelizzoli si è infortunato, guarda caso...". Detto che Pelizzoli si è infortunato contro il Napoli riportando una lesione muscolare, è inammissibile che Zamparini si possa permettere di lanciare tali accuse senza incorrere in alcun provvedimento.

domenica 5 maggio 2013

Mamma mia

Fino all'ultimo respiro, fino all'ultimo secondo. Neppure il più ottimista dei genoani alla vigilia della giornata aveva immaginato le contemporanee sconfitte di Siena, Palermo, Torino e Sampdoria. In pochi avevano anche ipotizzato il sorpasso, per quanto riguarda la differenza reti, sulla squadra siciliana. Ottimo anche il successo dell'Udinese sempre più in lotta per un posto in Europa e quindi pronta alla battaglia di mercoledì al Barbera. A tre giornate dalla fine sono tutti aspetti che contano molto, ma sono sempre più convinto che il Genoa possa centrare il miracolo facendo leva sui propri mezzi. Molti di voi mi hanno spedito decine e decine di tabelle, le rispetto tutte ma ho sempre detto che mi lasciano indifferenti. Credo che ogni gara faccia davvero storia a sè e che sia impossibile indovinarne l'esito anche quando si affrontano una squadra che ha motivazioni e una che invece non ne ha. Sei punti in due partite sono un bottino straordinario per un Grifone che fino a qualche settimana fa era a mio avviso quasi spacciato. Bisogna anche essere onesti e dire che di fronte ha avuto due avversarie non irresistibili. La gara con il Torino si annuncia invece una battaglia. Come reagiranno i ragazzi di Ballardini? Sono convinto che non abbiano gioco e che si affidino solo alla forza dei nervi ma voglio essere comunque ottimista. Ieri ancora una volta due giocatori hanno dimostrato qualcosa in più degli altri. Uno è Borriello, a volte anche criticato ma sempre forte, decisivo e leader vero, l'altro è Antonelli, uno che il Genoa ce l'ha davvero nel cuore. E non solo a parole. Con loro in campo nulla è impossibile.

sabato 4 maggio 2013

Cuore...e batticuore

Tra le tanti frasi fatte che non sopporto c'è quella "la prima di quattro finali". Però quella di domani contro il Pescara è davvero una gara da dentro o fuori. Sbagliarla significherebbe quasi certamente dire addio alla Serie A, una eventualità questa a cui non voglio neppure pensare. Ci sarà da soffrire domani, magari con l'orecchio ad una radiolina o lo sguardo sullo schermo del telefonino nella speranza che appaiano i risultati sperati. Ma a prescindere da quello che succederà sugli altri campi sarà importante quello che la squadra di Ballardini sarà capace di fare sul suo. Guai a pensare che battere il già retrocesso Pescara sia cosa così facile, perché abbiamo visto nelle ultime gare giocate a Genova quanta difficoltà abbia trovato il Grifone ad avvicinarsi alle porte avversarie. La speranza è che davvero il successo del Bentegodi abbia sbloccato teste e gambe di Borriello e compagni. Ancora una volta la squadra potrà contare sul calore della sua gente che, nonostante tutto, non hai mai mollato e che ora si ritrova ad essere l'arma in più. Ero a Verona domenica e posso assicurare che senza quei mille in curva non so se il Genoa sarebbe riuscito a sbloccare una partita orribile. La mia proposta di abbassare i prezzi, come era prevedibile, non è stata presa in considerazione e alla fine penso che sia anche un bene così. Lo stadio domani non sarà esaurito ma chi ci sarà potrà davvero sentirsi partecipe di qualcosa di storico, di quelle partite che si giocano ogni tot di anni e che possono scrivere il destino di una società. A proposito le biglietterie resteranno aperte fino alle 15...