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sabato 4 maggio 2013

Cuore...e batticuore

Tra le tanti frasi fatte che non sopporto c'è quella "la prima di quattro finali". Però quella di domani contro il Pescara è davvero una gara da dentro o fuori. Sbagliarla significherebbe quasi certamente dire addio alla Serie A, una eventualità questa a cui non voglio neppure pensare. Ci sarà da soffrire domani, magari con l'orecchio ad una radiolina o lo sguardo sullo schermo del telefonino nella speranza che appaiano i risultati sperati. Ma a prescindere da quello che succederà sugli altri campi sarà importante quello che la squadra di Ballardini sarà capace di fare sul suo. Guai a pensare che battere il già retrocesso Pescara sia cosa così facile, perché abbiamo visto nelle ultime gare giocate a Genova quanta difficoltà abbia trovato il Grifone ad avvicinarsi alle porte avversarie. La speranza è che davvero il successo del Bentegodi abbia sbloccato teste e gambe di Borriello e compagni. Ancora una volta la squadra potrà contare sul calore della sua gente che, nonostante tutto, non hai mai mollato e che ora si ritrova ad essere l'arma in più. Ero a Verona domenica e posso assicurare che senza quei mille in curva non so se il Genoa sarebbe riuscito a sbloccare una partita orribile. La mia proposta di abbassare i prezzi, come era prevedibile, non è stata presa in considerazione e alla fine penso che sia anche un bene così. Lo stadio domani non sarà esaurito ma chi ci sarà potrà davvero sentirsi partecipe di qualcosa di storico, di quelle partite che si giocano ogni tot di anni e che possono scrivere il destino di una società. A proposito le biglietterie resteranno aperte fino alle 15...

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