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mercoledì 27 novembre 2013

Sorpresa: magari si può ristrutturare il Ferraris


Dietrofront del governo sulla legge sugli stadi, che a questo punto si risolve in una corsia preferenziale per le ristrutturazioni, con una colossale frenata sul tema degli incentivi alla costruzione ex novo di impianti ulteriori a quelli esistenti. Tradotta potrebbe essere vista come una frenata sul progetto della Sampdoria alla Foce
e, chissà, magari una possibile ritrutturazione del Ferraris.
Nuove risorse al Fondo di garanzia per gli impianti sportivi per interventi a favore di sicurezza, sviluppo e ammodernamento di impianti già esistenti, senza nessun riferimento a nuovi stadi o all’edificazione di complessi commerciali o residenziali ad essi collegati: questa infatti la versione del discusso emendamento entrata nel maxiemendamento alla legge di stabilità.
Insomma prende corpo l'idea di poter ristrutturare il caro vecchio Ferraris e chissà che magari non si possa poi prendere spunto da quel progetto presentato qualche tempo fa dall'architetto Burlando.

Un impianto che passerebbe dagli attuali 36 mila  posti a sedere a 32 mila, che prevederebbe un unico ingresso dal lato Bisagno per i distinti e la tribuna, il rifacimento completo delle due gradinate
e una grande vetrata (con due torri annesse) sul lato ovest dove realizzare attività commerciali e di servizio all'impianto, con due corridoi esterni per condurre gli spettatori ai vari settori. Il piano prevede la realizzazione di un parco urbano di 18 mila metri quadrati sulla copertura del Bisagno - che almeno in quel tratto subirebbe un aumento di sicurezza idraulica - 28 sky box, una migliore accessibilità veicolare e dei mezzi pubblici, con la realizzazione di una linea metropolitana leggera in grado di legare
lo stadio alla stazione Brignole e al vicino casello di Genova Est.

<Nessuno aveva verificato realmente la fattibilità di un adeguamento dello stadio di Marassi - ha sempre sottolineato l'architetto Burlando -  Noi lo abbiamo fatto, senza partigianeria. E il risultato è positivo. Senza sconvolgere il quartiere e regalandogli un nuovo, grande spazio verde».
Il progetto, a detta di chi lo ha elaborato, supera anche il nodo più controverso: l'impianto, così com'è stato pensato, rispetta appieno le normative Uefa, presenti e future, il piano di bacino, che tiene
in conto i rischi idrogeologici e ha superato un'analisi (preliminare) da parte della Questura.


Per realizzare il progetto servirebbe poco meno di cinquanta milioni di euro. Chissà che davvero parte delle risorse non possano arrivare davvero dal Governo. Una speranza c'è. E' già qualcosa...


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