Powered By Blogger

lunedì 30 giugno 2014

Un bilancio che fa riflettere

Leggo e sento entusiasmo da parte di molti tifosi del Genoa dopo la presentazione di ieri dell'ultimo bilancio. Obiettivamente un entusiasmo che fatico a condividere considerato che senza il conferimento del marchio alla Genoa Image saremmo qui a commentare più di 25 milioni di euro di passivo. 
È stata fatta un'operazione assolutamente lecita e prevista dalla Legge che ha permesso di togliere i debiti del club e "regalarli" ad un'altra società che fa comunque sempre capo al Genoa CFC. 
La situazione economica del Grifone resta pesante e sarà interessante capire se basterà l'opera di tagli che in qualche modo e' iniziata da qualche tempo. Il Genoa non troppi mesi fa aveva un costo del lavoro di 50 milioni di euro, qualcosina in più dell'Atletico Madrid finalista di Champions....l'obiettivo è' quello di arrivare a 30 entro un anno.
Sarebbe poi importante che Preziosi facesse chiarezza sulla, a questo punto presunta, trattativa con i cinesi. E' stato lui a tirarla fuori, a dare dei dettagli, a parlare di quote, ad ammettere di volersi fare da parte e poi l'altro giorno a fare retromarcia. Aspettiamo. Intanto i migliori vanno via come e' nella tradizione di questo presidente...

venerdì 27 giugno 2014

Il gesto di Filippo


La storia è di quelle che fanno sorridere ma soprattutto di quelle che, per fortuna ci ricordano il lato bello del calcio.
Filippo Casaccia ha dieci anni e una grande passione per lo sport, per il Genoa e per Alberto Gilardino. I genitori per fargli passare qualche giorno insieme ad altri bambini dietro ad un pallone, decidono di iscriverlo ad un camp estivo. Quello organizzato dal Grifone era già esaurito e così la mamma, tifosa blucerchiata, decide di portarlo a Bogliasco per fargli frequentare il camp della Sampdoria. Filippo non dice nulla, capisce la situazione e poi in fondo si diverte perchè gioca a pallone tutto il giorno seguito con attenzione da bravi istruttori.
Tutto bene anche se indossare quelle maglie per il bambino a volte risultava un po’ “faticoso”. Ma l’altro giorno il colpo di scena. Filippo una volta tornato a casa racconta alla mamma cosa è accaduto al pomeriggio. «Io e un mio amico, anche lui genoano, abbiamo fatto finta di litigare per finire in castigo. Un modo per evitare la parte finale della giornata, quella dedicata al canto dell’inno della Sampdoria. Scusa mamma, non ti arrabbiare, è stato solo uno scherzetto».
«Non potevo arrabbiarmi - spiega la signora - me l’ha detto con un’innocenza incredibile e così mi sono messa a ridere come una matta. Mi è piaciuta l’inventiva che hanno avuto e soprattutto il fatto che sono stati sempre educati e rispettosi di tutti come è giusto che sia. Io da sampdoriana lo avrei voluto “sgridare”, ma non l’ho fatto. Davvero questo è il bello del calcio».


lunedì 16 giugno 2014

Una cosa non mi convince

Qualche giorno fa su questo blog ho fatto pubblicamente i complimenti alla società per la nuova campagna abbonamenti. Mi ha fatto molto piacere vedere prezzi bassi per i ragazzi e le donne, buona anche l'idea delle sottoscrizioni pluriennali. Ma analizzando con un po' di calma le pagine del sito ufficiale riferite proprio alla campagna abbonamenti ho notato qualcosa che non mi torna. Per evitare di subire un rincaro del 20% i tifosi sono obbligati a recarsi in un club e prenotare lì la loro tessera.  L’aspetto quantomeno curioso, tuttavia, è che per avere diritto a questa promozione i tifosi siano di fatto costretti a passare attraverso un club affiliato all’Ac per ottenere una ricevuta timbrata che garantirà il blocco del prezzo, da presentare poi all’atto dell’acquisto dell’abbonamento vero e proprio. Una “trafila” chiesta proprio dall’Associazione Club Genoani e che la società ha accolto favorevolmente, ma che di fatto non può non suscitare perlomeno qualche dubbio: perché il tifoso che non intende avere a che fare con un club (scelta magari criticabile da parte della tifoseria organizzata, ma comunque legittima) non può avere diritto ad un abbonamento alle stesse condizioni, se sottoscritto entro i termini? E poi una considerazione. Le società non avrebbero l’obbligo di non tenere rapporti di alcun tipo con le tifoserie? Mah, l'Italia che strano Paese...

venerdì 13 giugno 2014

Ancora un plauso alla società

E' già la seconda volta in pochi giorni che mi capita di fare i complimenti alla società e la cosa mi preoccupa un po'. Scherzi a parte, sono contento per come la dirigenza ha proposto la nuova campagna abbonamenti. Prezzi invariati, almeno fino al 25 giugno, sottoscrizioni pluriennali e soprattutto la possibilità per i ragazzi fino a 18 anni di pagare solo 100 euro. Da anni mi "battevo", si fa dire, proprio per allungare fino a 18 la fascia "under" che era fissata invece a 16. I giovani vanno aiutati, vanno incentivati e far si che tornino a frequentare il Ferraris e godere dello sport che, mi auguro torni, ad essere il più bello del mondo. Poi toccherà alla società fare la squadra giusta, ma per ora sembra ancora prematuro.

venerdì 6 giugno 2014

Cresce l'attesa


Ormai da tempo i tifosi del Genoa si sono divisi in due “fazioni”. C’è chi è soddisfatto dell’operato del presidente Preziosi e chi invece lo critica ferocemente. A prescindere dalla diverse vedute è normale che oggi come oggi tutti stiano con il fiato sospeso in attesa di conoscere il futuro della società. Entro una decina di giorni si dovrebbe infatti conoscere l’esito della trattativa iniziata qualche tempo fa tra il massimo dirigente rossoblù e un gruppo industriale cinese. E’ stato lo stesso Preziosi a rendere nota l’operazione ed è lo stesso Preziosi a ribadire che «il gruppo è serio e ha grandi possibilità economiche».
Nel corso del suo ultimo intervento il presidente ha fatto capire che i cinesi potrebbero addirittura chiedergli l’intero pacchetto azionario del club e non solo il 30% come si era detto in un primo momento. Insomma se davvero le cose andassero così per il Genoa si potrebbero aprire scenari nuovi e molto interessanti.
Ma l’arrivo di un nuovo socio o di un nuovo azionista di maggioranza non sarebbe ultile solo per provare ad ottenere successi sportivi. In questo momento la situazione della società dal punto di vista economico è molto delicata ovvio che l’iniezione di denaro fresco farebbe tirare un bel sospiro di sollievo a tutti. Lo sa perfettamente lo stesso Joker che infatti prima ha trattato con il gruppo di genovesi operanti in Svizzera e quindi con i cinesi.
Se invece non dovesse accadere nulla gli scenari all’orizzonte non sarebbero dei più rosei. Ma per ora è giusto sperare e perché no, anche sognare.

martedì 3 giugno 2014

Le solite smentite


Il Genoa gioca d’anticipo e blocca un giocatore di grande talento, reduce da qualche problema, con l’obiettivo di lanciarlo sul palcoscenico italiano. No, non state rileggendo la storia di Diego Milito (la prima volta), né quella di Luciano Figueroa (sfortunata), e neppure quelle di Thiago Motta, di Palacio. La notizia è fresca, ed è l’accelerazione della trattativa per Diego Perotti: il Corriere Mercantile l’ha anticipata ieri annunciando passaggi ormai avanzatissimi.
Nel frattempo, in Spagna “Marca”, il più autorevole quotidiano sportivo iberico, fornisce altri particolari. Lavorando in maniera parallela e su piste diverse, senza sentirci, arriviamo alle stesse conclusioni: Perotti è vicinissimo a vestire la maglia rossoblù il prossimo anno, per provare a riconquistare sotto la guida di Gasperini (che Marca dipinge come entusiasta della possibilità) il terreno perduto.
Il risultato? Puntuale come una cambiale, arriva il comunicato stampa del Genoa che smentisce l’esistenza di una trattativa per Perotti, il viaggio a Genova che qualcuno nel suo entourage continua a confermare, tentando non solo di screditare, ma di additare al pubblico ludibrio chi come noi e un altro quotidiano cittadino ha dato la notizia in anteprima. Sulle anticipazioni di Marca, tanto per dire, nemmeno un fiato.
Ormai da troppo tempo quando la notizia compare sul nostro giornale - e succede spesso - da Villa Rostan si cerca di cambiare... la storia pur di non darci ragione, con il corredo di altri piccoli aspetti poco piacevoli tipo lo stop alle interviste e amenità varie, magicamente dimenticate quando si tratta di chiedere il favore di dare voce a questa o quella istanza.
Se pensano di smontarci si sbagliano.