venerdì 27 giugno 2014
Il gesto di Filippo
La storia è di quelle che fanno sorridere ma soprattutto di quelle che, per fortuna ci ricordano il lato bello del calcio.
Filippo Casaccia ha dieci anni e una grande passione per lo sport, per il Genoa e per Alberto Gilardino. I genitori per fargli passare qualche giorno insieme ad altri bambini dietro ad un pallone, decidono di iscriverlo ad un camp estivo. Quello organizzato dal Grifone era già esaurito e così la mamma, tifosa blucerchiata, decide di portarlo a Bogliasco per fargli frequentare il camp della Sampdoria. Filippo non dice nulla, capisce la situazione e poi in fondo si diverte perchè gioca a pallone tutto il giorno seguito con attenzione da bravi istruttori.
Tutto bene anche se indossare quelle maglie per il bambino a volte risultava un po’ “faticoso”. Ma l’altro giorno il colpo di scena. Filippo una volta tornato a casa racconta alla mamma cosa è accaduto al pomeriggio. «Io e un mio amico, anche lui genoano, abbiamo fatto finta di litigare per finire in castigo. Un modo per evitare la parte finale della giornata, quella dedicata al canto dell’inno della Sampdoria. Scusa mamma, non ti arrabbiare, è stato solo uno scherzetto».
«Non potevo arrabbiarmi - spiega la signora - me l’ha detto con un’innocenza incredibile e così mi sono messa a ridere come una matta. Mi è piaciuta l’inventiva che hanno avuto e soprattutto il fatto che sono stati sempre educati e rispettosi di tutti come è giusto che sia. Io da sampdoriana lo avrei voluto “sgridare”, ma non l’ho fatto. Davvero questo è il bello del calcio».
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