venerdì 21 novembre 2014
Incredibile: l'incasso di Italia - Albania resta alla Figc
Che fosse un pasticcio lo si era capito sin dal primo minuto. Ma ora la cosa sta assumendo i contorni dell'assurdo. Che fine faranno i soldi dell'incasso di Italia - Albania dell'altra sera? Ce lo siamo chiesti in redazione e così oggi sul "Corriere Mercantile" è uscito il reportage a firma di Pietro Roth.
C'è qualcosa che non torna nella scelta di come destinare i fondi che la Figc ha raccolto dopo la partita Italia-Albania di martedì sera. Vibranti le polemiche dei tifosi del Genoa, decisa la presa di posizione dell’assessore regionale allo Sport Matteo Rossi, che molto si era speso per portare gli azzurri a Genova dopo l’alluvione del 9 ottobre.
«Pensiamo alla fine di raccogliere un monte di 600-800 mila euro da destinare alla ristrutturazione dei campi di calcio del genovesato devastati dall’alluvione: ma non dall’incasso, non togliamo i soldi a nessuno»: parole del direttore generale della Federcalcio, Michele Uva, spese nell’immediato post-partita di martedì sera. «A costituire il fondo - proseguiva Uva - per Genova sarà una quota dei diritti tv della partita, il corrispettivo dei 2.620 tagliandi omaggio di Italia-Usa del 2012 (l’ultima amichevole a Genova), i fondi messi a disposizione da Lega di A e Dilettanti (350 mila euro) e quelli che saranno quantificati dalla altre componenti federali. In più, i telespettatori hanno potuto fare donazioni al numero verde 800585858». L’incasso della partita, ovvero 248 mila euro, non sarà quindi devoluto in beneficenza, ma resterà nelle casse della Figc. E qui sorgono i primi dubbi: perché allora hanno comprato un regolare biglietto anche il ct Antonio Conte e tutti i giocatori? E perché lo stesso Uva, commentando l’assenza sugli spalti del presidente della Lazio Claudio Lotito, ha detto che «ha comunque acquistato dieci biglietti»? Che bisogno c’era, se poi quei soldi non sarebbero stati devoluti in beneficenza a chi ha perso tutto?
Quanto devoluto dalla Figc, comunque, per volere dell’organo di governo del calcio italiano, sarà speso per la sistemazione dei campi genovesi colpiti dall’alluvione. Fra essi quelli di Montoggio (l’unico che non ha ancora riaperto), il “Torbella” di Rivarolo, il “Ceravolo” di Lagaccio, il “Daneri” di Caperana e le strutture di Carasco e Leivi, ma anche il “Comunale” di Busalla e il “Negrotto” di Serra Riccò, collegato alla strada principale da un ponticello ben presto travolto dalla furia delle acque. A questi si aggiunge anche il “Cige”, cui hanno messo mano gli stessi giocatori del Begato sistemando l’impianto elettrico e gli spogliatoi praticamente...in diretta, lavorando anche durante l’alluvione di ottobre.
La scelta di destinare quei fondi solo ed esclusivamente alla sistemazione dei campi non è piaciuta alla tifoseria organizzata del Genoa. «Già ritenevamo paradossale il fatto di chiedere a chi ha subito ingenti danni di autofinanziarsi per contribuire alla ripresa del territorio - si legge in una nota - Non si azzardi il Presidente della Figc Tavecchio a pensare di destinare realmente i fondi raccolti al ripristino degli impianti sportivi. Ad oggi in Liguria si contano ancora centinaia di sfollati, imprese distrutte, commercianti che hanno perso tutto, un territorio che si sbriciola e torrenti da mantenere puliti e in sicurezza.
Facciamo appello al presidente Preziosi affinché garantisca che l’incasso della partita venga realmente devoluto agli alluvionati».
Netta anche la presa di posizione di Matteo Rossi, assessore allo Sport della Regione Liguria: « I tifosi albanesi che hanno riempito lo stadio pensavano di contribuire alla ripresa di una città che li ha accolti e nella quale sono cresciuti. È il caso di ripensare le scelte della Figc».
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