lunedì 17 novembre 2014
Società, ecco tutti i movimenti
Meno persone nei posti di comando, una rete efficiente di collaboratori e tante idee. Il nuovo corso della società volto alla ottimizzazione delle risorse e al taglio dei costi sta già ottendendo i primi risultati. E non solo sul campo.
Intanto i conti. Fino a qualche tempo fa erano davvero oltre i limiti di guardia (come il presidente Preziosi da qualche tempo ha iniziato ad ammettere), ora iniziano a tornare. Grazie ad una nuova politica sono stati abbassati gli ingaggi, acquistati giocatori a parametro zero o presi in prestito e soprattutto non sono state fatte strane scommesse sudamericane da costi a volte rilevanti. Insomma una serie di mosse necessarie che ora permettono al club di guardare avanti con maggiore serenità.
Ma da applausi è stato anche il modo con cui il presidente Preziosi e i suoi uomini hanno operato sul mercato nel corso dell’estate. Pochi soldi ma idee chiare e scelte condivise anche dall’allenatore.
Milanetto è di fatto il nuovo direttore sportivo che si muove in collaborazione con Fabrizio Preziosi. L’ex centrocampista interpreta al meglio il ruolo del ds moderno andando di persona a seguire decine e decine di giocatori già in precedenza selezionati secondo parametri ben precisi. Un modo di operare del tutto diverso rispetto al passato: oggi la società sta già lavorando per giugno con una seria programmazione. Dietro di lui una rete di collaboratori e ovviamente Michele Sbravati, l’uomo che ormai da qualche anno fa "decollare" giovani talenti con intuizioni da vero fuoriclasse.
Ancora da chiarire invece la posizione di Stefano Capozucca che continua a lavorare nell’ombra senza avere un ruolo preciso. Il mistero continua. Qualche giorno fa è intervenuto sul caso Santana ma non si è capito a che titolo.
Un anno fa di questi tempi la società rossoblù procedeva ad una sorta di mini rivoluzione interna con lo scopo di “ottimizzare” e soprattutto aumentare i ricavi da sponsor e merchandising. Ma distanza di dodici mesi il progetto sembra naufragato se non del tutot almeno in parte. Gran burattinaio di tutto l’allora direttore generale Nicola Bignotti che il presidente Preziosi aveva apprezzato nella sua società satellite il Lugano per poi portarlo a Genova.
Bignotti aveva scelto Matteo Togni come nuovo addetto stampa al fianco dell’immarcescibile Dino Storace e aveva quindi spostato l’attivissimo Pietro Pisano all’area marketing. Una serie di movimenti interni che però a distanza di una decina di mesi sono stati messi in discussione.
Intanto Bignotti di fatto non ha più alcun potere all’interno della società anche se le frequenta giornalmente anche per via di un contratto fino al giugno prossimo. Il suo lavoro a Villa Rostan è durato poco, perché ormai da tempo davvero è stato messo in un angolo. Ovviamente a farne le spese è stato Togni al quale in estate non è stato rinnovato il contratto costringendolo a far ritorno a Bergamo. A nulla è valso l’ottimo lavoro svolto, arrivederci e neppure grazie.
Al suo posto una ventina di giorni fa ecco comparire all’improvviso Laura Anchisi, un passato al Palermo e un’esperienza a Parigi come responsabile dell’immagine del fantasista argentino Pastore conosciuto ai tempi dell’esperienza siciliana.
Da un anno nel Grifone lavorano poi due figure di fatto imposte da Infront, l’azienda leader in Italia nella gestione dei diritti sportivi alla quale è dato ormai da anni in “appalto” il marchio Genoa. Alessandro Spagnolo, una vita nell’area marketing del Milan dove lavora ancora oggi (ha appena rinnovato un triennale), sovrintende l’area marketing (guidato con passione e capacità da Daniele Bruzzone) e l’uffico stampa. Il suo contratto scade a dicembre, a giorni è previsto un incontro con la società ma i segnali portano ad una possibile separazione.
Sempre di Milano, anche se con origini di Santa Margherita Ligure, è Roberta Giacobbe arrivata al Genoa con il preciso compito di aumentare le entrate dagli sponsor. A Villa Rostan sono tutti molto soddisfatti del suo operato. Insomma lei potrebbe essere l’unica a non essere coinvolta nella mini rivoluzione.
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