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sabato 8 agosto 2015

L'aereo misterioso targato Enrico

Sono in spiaggia a Forte dei Marmi. Da pochi minuti è passato alcune volte un piccolo aereo con uno striscione misterioso: "mi dispiace c'è l'ho messa tutta. Enrico". I miei vicini di tenda hanno provato ad interpretare il messaggio che sembrava quello di un innamorato che si è arreso. La firma Enrico però era in rossoblù e così per un attimo ho pensato ad una risposta del presidente Preziosi all'aereo blucerchiato che qualche settimana fa aveva sorvolato le coste liguri. Chissà...

venerdì 19 giugno 2015

La beffa degli abbonamenti


Diciamo la verità. Di questi tempi non subire aumenti è già una buona notizia ma i tifosi del Genoa, dopo l’incredibile beffa della mancata licenza Uefa, si aspettavano qualcosina di più. Una sorta di risarcimento insomma considerato che chi ha pagato biglietti e tessere per l'ultimo campionato è stato preso in giro. E invece la società rossoblù per la prossima campagna abbonamenti ha deciso di non modificare i prezzi ma di tenerli invariati. Stop.
Difficile ad oggi poter pensare di superare la quota dello scorso anno perché gran parte della tifoseria non ha ancora smaltito la delusione. Di sicuro le voci di mercato di questi giorni non faciliteranno un avvio con il botto anche perché il Genoa ha come scelto di andare controcorrente. Di solito le società fanno partire le campagne abbonamenti dopo aver fatto un colpo di mercato o quanto meno dopo aver fatto capire che qualcosa potrebbe accadere da un momento all’altro. Oggi invece allo Store è partita la vendita proprio mentre Bertolacci, Falque e Perotti sono ad un passo dall’addio. Non proprio una bella mossa.
Resta da capire quanti soldi debba e voglia ancora incassare Preziosi che già a gennaio, non bisogna dimenticarlo, aveva già venduto Antonelli, Pinilla, la metà di Acerbi e Sturaro. Ma quanto è grosso questo "buco"?

lunedì 15 giugno 2015

Ricordate questi cinesi?

Esattamente un anno fa il presidente del Genoa Preziosi tirava fuori misteriosi cinesi a suo dire pronti ad entrare in società. "Se non andrà a buon fine l'operazione pubblicheremo la loro lettera d'intenti". Sono passati undici mesi...

https://www.youtube.com/watch?v=e53lX59rJFw

martedì 9 giugno 2015

Basta balle

Leggo e rileggo il monologo fatto dal presidente Preziosi su un giornale cittadino ormai allineato e senza la minima coscienza critica. Insomma Preziosi ci vuole far credere che lui non era a conoscenza dei debiti  che la società aveva in giro per il mondo e che se l'avesse saputo in tempo avrebbe provveduto a saldarli per evitare la pessima figura relativa alla licenza UEFA. Giuro mi sembra di sognare. Tre sono le ipotesi: il presidente non conosce la situazione economica del suo club, racconta balle o chi gestisce i conti non gli ha detto la verità. Ognuno può trarre le conclusioni che vuole.
Leggo anche il titolo: "Furia Preziosi" per l'impossibilità di giocare un Europa dopo averla conquistato il diritto sul campo grazie ad una squadra straordinaria. Furia Preziosi??E con chi se la prende? Con quei cattivoni della FIGC che gli hanno negato la licenza? Anche loro ce l'hanno con il Genoa, c'è un disegno per non far volare il Grifone...qualcuno è riuscito persino a dire così.
Il presidente prima ci ha voluto far credere che il problema fosse sorto per un vizio di forma, ora ammette che qualche pendenza in effetti c'era. Penso che il tempo delle balle sia finito perché oggi i tifosi esigono delle risposte chiare e non le solite promesse che durano il tempo di un lampo. Giovedì sera ci sarà un'assemblea pubblica che si annuncia piuttosto calda.
Sono sempre più convinto che aver mandato il suo socio cinese sotto la curva a Reggio Emilia sia stata una mossa per tenere buona la piazza, non riesco a darmi altri spiegazioni. Nel frattempo Preziosi dice che Mr Lee potrebbe entrare a breve nel Genoa ma anche farlo a settembre oppure non farlo proprio.
Intanto non ci sono i soldi neppure per riscattare Pavoletti. A gennaio sono stati venduti Pinilla, Acerbi, Antonelli e Sturaro e oggi il club non ha i soldi per fare mercato anzi dovrà cedere per fare cassa.
Ma considerate anche le infinite e milionarie cessioni fatte in tutti questi anni viene spontanea una domanda: ma quanto è grosso questo buco?

giovedì 4 giugno 2015

Ricevo e pubblico

Ora che l’ultima foglia di fico non ha retto il peso della contabilità, il re è  nudo, e i Grifoni in Rete denunciano il vergognoso epilogo di una farsa che ha visto in Enrico Preziosi il più cinico dei protagonisti.
Com’è noto, la leggerezza dell’essere è insostenibile, e per dimostrarlo basterà ricordare l’arroganza dei suoi ultimi messaggi alla Tifoseria, da “non so nulla della licenza chiedete ai miei dipendenti”… fino al ritiro del ricorso per evitare rischiose sbirciate ai bilanci, magari passando per gli insulti e gli sberleffi a chi osava dubitare di tanta virtù, e volgarmente definiti “mentecatti”.
Come dimenticare certe arringhe televisive senza contraddittorio con cui veniva aizzata la folla osannante e che, alla luce degli eventi, hanno rappresentato premeditate mistificazioni.
Questa gloriosa stagione calcistica si è trasformata in un boomerang, perché ha scoperchiato il bel tappeto sotto cui il Presidente nascondeva i guai e, annunciando una nuova imminente verginità, somiglia alla promessa sposa che, angosciata, teme la rivelazione del proprio osceno passato.
Ormai da anni i Grifoni in Rete sospettano che il buio oltre la siepe incomba, e la triste vicenda della licenza rafforza il dubbio che altre sciagure si profilino all’orizzonte, memori che il suo modo di uscire di scena è sempre stato brusco e sbrigativo.
Nonostante l’enorme quantità di milioni ricavati dal mercato giocatori, i conti del Genoa non erano in ordine, e nessuno può garantirci che lo siano oggi, men che meno può farlo un personaggio alle prese, parrebbe, con i primi 50 licenziamenti della sua azienda.
Se davvero la torta di riso è finita, si capirà tra breve, quando riapriranno le bancarelle del “prendo 3 e pago 2”, o più probabilmente i saldi del “vendo tutti per smobilitazione”.
Per trasmettere ai posteri il danno morale che una simile superficialità ci ha inflitto, non basteranno le parole che affidiamo alla Rete, né l’indiscutibile coerenza che ci sostiene, e neppure gli almanacchi del 2015 che scriveranno la parola “Sampdoria” al posto di “Genoa”.
Servirà l’inequivocabile condanna della storia, che in genere si dice venga scritta dai vincitori, ma che nel caso del Genoa è preferibile sia raccontata dagli sconfitti.
E cioè da noi.

CD GRIFONI IN RETE

mercoledì 11 marzo 2015

Ora c'è la fila per entrare nel Genoa


Non ci voleva uno studio specifico per immaginarlo ma l’analisi dell’International Centre for Sports Studies (CIES) dimostra che il Genoa può vantare uno dei vivai più floridi del continente. Lo studio prende in considerazione il periodo 2012-2015 e i giocatori che tra i 15 e 21 anni abbiano trascorso almeno tre stagioni nel settore giovanile. È la Francia il campionato che ha generato maggior ricchezza dalla vendita dei giocatori costruiti nei vivai. 292 i milioni incassati dai club della Ligue1. Al secondo posto la Liga con 276 milioni, poi la Premier League con 227, la Bundesliga (che ha però 18 club) con 163 e fanalino di coda l’Italia con appena 114.
Il club numero uno per profitti ottenuti dalla vendita dei cosiddetti giocatori della “cantera”, ossia quelli cresciuti nel vivaio della società, è il Southampton con 90,2 mln di euro (stima calcolata da luglio 2012) grazie alle cessioni di Shaw, Lallana e Chambers. Dietro ai Saints c’è il Lilla con 76 milioni, ricavati dagli addii tra gli altri di Hazard e Origi. Sul gradino più basso del podio la Real Sociedad che ha ottenuto 62 milioni dalle partenze di Illarramendi e Griezmann.
Al sesto posto troviamo il Real Madrid e al sesto il Barcellona. Mentre le sole due italiane presenti nella top 20 sono Genoa (al quindicesimo posto) con 24,5 mln e l’Atalanta al diciassettesimo con 23,6.
Ma il dato riferito al Grifone sembra essere addirittura in difetto considerato che solitamente le cessioni di El Sharaawy e Sturaro hanno fruttato quella cifra. A queste vanno aggiunte quelle di Boakye, Lazarevic e Sturaro ma anche quelle minori di Jelenic (oggi al Livorno), Lamanna (oggi al genoa ma in precedenza ceduto al Siena), di Forestieri, Alexic e Renzetti (ora in forza al Cesena) e di tanti altri.
Lo scorso anno per una gara della Nazionale il Grifone, dopo la Juventus che aevav sei giocatori, era il Genoa il secondo club più rappresentato. Non era mai capitato nei 121 anni di storia che quattro prodotti del settore giovanile e della Cantera, allevati con il marchio a denominazione d’origine controllata di casa Genoa, fossero chiamati contemporaneamente a vestire la maglia della Nazionale. Oltre a Mattia Perin e Stefano Sturaro, anche Domenico Criscito oggi allo Zenit e Stephan El Shaarawy dal 2011 al Milan.
Insomma soddisfazioni su soddisfazioni per la società ma soprattutto chi gestisce con passione e orgoglio il settore giovanile tornato ad essere tra i primi in Italia. Non a caso oggi c’è la fila per entrare a farne parte.
Nonostante la crisi che ha colpito la società nell’ultimo periodo i risultati arrivano lo stesso. I dirigenti hanno budget limitati rispetto al passato, ma non per questo hanno spesso di cercare campioncini in giro per l’Italia e soprattutto per la Liguria, cosa che una volta era praticamente impossibile. Mentre un tempo “tirava" più la Sampdoria, ora c'è la fila di ragazzini che vogliono entrare a far parte del mondo rossoblù.
Qualche settimana fa i Giovanissimi del Genoa hanno battuto l’Inter aggiudicandosi la possibilità di giocarsi la “coppa del mondo per club” che si svolgerà in estate. Grazie a questo successo i giovani rossoblù rappresenteranno l’Italia alle finali mondiali che si disputeranno all’Old Trafford di Manchester dall’1 all’8 agosto.
«Abbiamo fatto qualcosa di straordinario - commenta Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile e artefice di questo miracolo - perché davvero mi vengono i brividi ad immaginare il mio Genoa competere con le formazioni più forti di tutto il mondo. Se poi pensiamo che la nostra squadra è costata 16.000 euro contro i 300 o 500 mila euro di altre che sono state eliminate comprendiamo forse meglio cosa siamo riusciti a fare.
La cosa bella è che su 26 ragazzi ben 21 sono liguri a dimostrazione che anche la nostra terra può regalarci qualcosa come il Genoa sta dimostrando ormai da qualche anno. Sono tutti giovani cresciuti con noi e questo rende tutto ancora più bello. E’ un’altra perla della gestione Preziosi»
Il sogno di Sbravati è quello di avere un centro sportivo all’altezza ma per il momento non si muove nulla. «Certo che mi piacerebbe poter lavorare in una struttura grande con tanti campi - spiega - e invece dobbiamo fare i salti mortali per far crescere i nostri ragazzi sparsi un po’ su tutto il territorio. Per fortuna abbiamo la Sciorba (gestita dalla Scuola Calcio Barabino & Partner ndr), un autentico gioiellino».

lunedì 23 febbraio 2015

Il derby vinto dalla Nord


Lo spettacolo sul campo non c’è stato ma sugli spalti sì. Ad offrirlo sono stati i tifosi del Genoa che per due ore hanno cantato a squarciagola come se sul terreno verde vi fossero Perotti e Falque in attacco. E pazienza se lo speaker chiedeva agli spettatori di lasciare l’impianto, pazienza se piano dentro non c’era quasi più nessuno e pazienza se tutte le luci all’improvviso si sono spente creando un clima davvero irreale.
La Nord non si è mai svuotata del tutto e ha vinto anche il particolare derby che è andato in scena dalle 21.30 alle 23 con i supporter della Sampdoria rimasti rimasti nella Sud. Senza dirsi nulla, senza prendere alcun accorto le due tifoserie si sono sfidate in una sorta di chi “chi va via per ultimo vince”. E così si sono sfidate a colpi di cori e slogan e anche provando qualche mossa per disorientare l’avversario come per esempio far finta di andarsene per poi comparire più tardi da un’altra parte. Alla fine l’hanno spuntata i duecento supporter del Grifone che hanno così deciso di lasciare il Ferraris quando l’orologio diceva che mancavano quindi minuti a mezzanotte.
La società rossoblù ieri attraverso il suo sito ufficiale ha voluto ringraziare pubblicamente i suoi sostenitori. «Un amore folle, altra spiegazione non c’è. In assenza della partita causa maltempo, lo spettacolo l’hanno dato i tifosi. In centinaia sono rimasti sabato sera in Gradinata Nord, cuore del tifo rossoblù, parecchio tempo dopo che era stata ufficializzata la decisione del rinvio, solo per urlare al mondo il loro orgoglio di essere genoani e supporter della squadra più antica in Italia. Quando al Ferraris erano rimasti pochi addetti ai lavori, loro erano ancora lì. Con sciarpe, bandiere e ugole d’oro a riempire la notte. Un bel modo di vivere lo sport e un evento atteso come il derby. Rimane il rammarico di non aver potuto dispiegare la coreografia, preparata in mesi di elaborazione».
Saggia appunto è stata la decisione di annullare causa pioggia la scenografia preparata per mesi e che secondo gli organizzatori avrebbe lasciato tutti a bocca aperta. Il rischio che il vento e l’acqua la rovinasse era troppo forte e quindi hanno fatto bene a non proporla.
A questo punto sarà interessante capire quando verrà mostrata se domani in occasione della stracittadina o se in un’altra occasione.
Per il momento è anche impossibile stabilire quanti saranno i tifosi che domani saranno in gradinata. Lo spostamento della sfida nel pomeriggio di un giorno feriale danneggerà molta gente che non potrà partecipare all’evento. Non è da escludere che la Tifoseria Organizzata pensi di renderla pubblica quando sarà sicura di avere la Nord piena perchè affinché lo spettacolo si possa apprezzare ci vuole tutto il settore occupato e senza spazi vuoti.
Coreografia o non coreografia di sicuro i tifosi rossoblù domani daranno tutto il loro apporto alla squadra in una sfida che si annuncia come sempre spettacolare. Sabato sera la Nord ha dimostrato ancora una volta tutta la sua passione per la propria squadra. Passione purtroppo
sempre più messa a dura prova dal business e dalle imposizioni delle tv.