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martedì 30 aprile 2013

Come non detto

Come immaginavo la società ancora una volta non è voluta andare incontro ai tifosi. Vendere i biglietti ad un prezzo simbolico sarebbe stato un bel modo per caricare l'ambiente in vista di una delle partite più importanti della storia recente del Grifone e magari portare trentamila persone al Ferraris. Invece la prevendita è partita con le solite modalità e con gli Under 14 che possono entrare gratuitamente solo dopo una complicatissima procedura da eseguire attraverso internet. Sono sempre più convinto che questa dirigenza faccia sempre troppo poco per i suoi tifosi ai quali chiede sempre senza mai dare in cambio nulla. Basti pensare ai prezzi degli abbonamenti tra i più cari in Europa. Per non parlare della totale mancanza di un piano marketing in grado di proporre il marchio nelle scuole e di renderlo appetibile da nuove fasce di pubblico come stanno facendo quasi tutti i club di serie A. Chi lavora in quell'ufficio qualche idea se la fa anche venire, alcuna anche buona, ma se poi dall'alto non arriva l'input di investire per il domani allora tutto diventa inutile... Ora intanto pensiamo alla salvezza, poi si vedrà.

lunedì 29 aprile 2013

Crederci, e una richiesta:biglietti a 5 euro

Solo un pazzo dopo aver visto il primo tempo di ieri poteva immaginare che la squadra alla fine ce l'avrebbe fatta. Invece quell'incredibile colpo di testa di Borriello, ha ridato vita ad una squadra moribonda che provava, in maniera confusa e senza la minima idea, ad avvicinarsi dalle parti di Puggioni. Insomma il solito copione visto e rivisto nell'ultimo mese. Ora non resta che sperare che questa vittoria possa fare da propellente e possa spingere la squadra verso un finale di stagione da protagonista. E' lotta a due con il Palermo anche se il Torino a quattro punti di distanza non può certo dormire sonni tranquilli. I granata rischiano di arrivare allo scontro diretto con il Grifone solo con un +1 il che potrebbe anche metterli nelle condizioni di avere un molta paura. In questo momento, lo ripeto, è comunque il Palermo il vero avversario del Grifone. La squadra di Sannino ha lo svantaggio del calendario ma sta meglio rispetto a quella rossoblù, ecco perché diventa impossibile fare previsioni. Molti di voi mi chiedono tabelle o pronostici, non è mai stato il mio forte perché non vi ho mai creduto. Penso comunque che al Genoa per farcela servano almeno sei punti. La grande occasione per farne subito tre arriva già domenica contro il già retrocesso Pescara, ma guai a pensare che sia tutto così scontato. Servirà l'appoggio del pubblico ed è per questo che sarebbe importante un segnale della società in questo senso: biglietti a cinque euro e stadio pieno. Al resto ci dovranno pensare quei giocatori che fino al gol di Borriello di ieri sembravano paralizzati, come incapaci di fare le cose più semplici. La mia speranza è che davvero quel gol sia la fine di un incubo e che la squadra si sia finalmente svegliata mettendosi alle spalle problemi, litigi, rancori e qualche incomprensione. I giocatori, come allenatori e società, hanno le loro colpe. Ma ora non è il momento di fare processi o pensare a chi e come ha sbagliato. Ora prima di tutto vengono il Genoa, la sua storia e i suoi tifosi.

giovedì 25 aprile 2013

Un po' di invidia

Jurgen Klopp è forse l'uomo copertina di questo Borussia Dortmund. E non solo a livello mediatico. Il 45enne ex allenatore del Mainz, diventato famoso per la simpatia e per la “venerazione” che hanno per lui i tifosi del BVB, ha costruito in quattro anni una macchina quasi perfetta. Una squadra con un'identità precisa di uomini e di gioco. Il calcio di Klopp è l'antitesi del Barcellona di Guardiola e Vilanova: ritmo altissimo, pochi tocchi e tanto gioco verticale. La gente impazzisce di gioia nel vedere la squadra correre, giocare di prima e sempre a ritmi altissimi. Il suo Borussia è una macchina perfetta, con meccanismi oliati che non si inceppano nemmeno cambiando i pezzi che la compongono. Una squadra in cui il gioco è al tempo stesso punto di partenza e punto d’arrivo. Uno spettacolo in cui la rappresentazione viene prima dei suoi interpreti. Nel Borussia sono i giocatori ad essere esaltati dal gioco e non viceversa: i vari Hummels, Gundogan, Goetze, Reus o Lewandowski sono semplicemente le pedine giuste nel posto giusto, attori che recitano perfettamente un copione scritto in maniera magnifica.La dimostrazione sta nel fatto che più volte il Borussia ha cambiato gli interpreti negli ultimi tre anni, vendendo le punte di diamante della squadra e riuscendo, ogni volta, a sopperire alle cessioni facendo addirittura meglio del passato. Dopo il periodo d'oro degli anni Novanta, nel 2006 la squadra era sull'orlo del fallimento con 140 milioni di debiti. I gialloneri, che nel 2002 avevano venduto il Westfalenstadion (riacquistato dopo 4 anni grazie alla sponsorizzazione del colosso assicurativo Signal Iduna), hanno reimpostato la loro politica societaria. Nel 2012 il bilancio ride. Debito quasi estinto, fatturato di 215 milioni di euro e Westfalenstadion strapieno (la media spettatori è stata l'anno scorso di 80.522). Dortmund è una città con meno di 600.000 abitanti che come tutta la Germania ha superato la grave crisi e ora viaggia ritmi straordinari. La gente tedesca per le strade non è "incazzata" come quella italiana e allo stadio è sempre festa. Un sogno. Che è giusto inseguire.

Scintille al Pio

Finito da poco la partitella di questa mattina. Giocatori molto nervosi, clima per niente sereno. Da registrare una lite in campo tra Tozser e Matuzalem divisi dai compagni. Tifosi sugli spalti molto preoccupati anche per il brutto allenamento dove si sono rivisti i soliti difetti della domenica.
La speranza e' che le scintille si trasformino in energia positiva altrimenti la vedo dura.



martedì 23 aprile 2013

Chi non rema scenda!

Da ieri sera moltissimi di voi mi scrivono per sapere cosa c'è di vero dietro le foto pubblicate sul sito di gossip Social Channel in cui si vedono, a dir la verità, neppure in maniera troppo chiara tre giocatori rossoblù durante una serata a Milano. Jankovic, Vargas e Jorquera sarebbero infatti stati pizzicati in un locale alla moda dove poi sarebbero stati sino all'alba. I gestori del sito giurano che è tutto vero e che gli scatti risalgono a sabato scorso a poche ore dall'oscena prestazione offerta contro l'Atalanta. Tocca alla società verificare la veridicità della notizia e magari prendere qualche provvedimento. Perché se è vero che erano a ridosso di due giorni di vacanza, in questo particolare momento non è cosa buona e giusta passare la notte in un locale a Milano. Questione di buon gusto e non solo. Dal fortino del Pio, ormai sempre più blindato, escono davvero pochi spifferi. Ma da quello che siamo riusciti a sapere negli ultimi tempi, dentro lo spogliatoio non c'è quella grande unione che invece aveva fatto la forza del Grifone per tanti anni. E questo, se devo dire la verità, mi preoccupa non poco. Chi non se la sente o pensa già di avere già pronta una soluzione alternativa in caso di retrocessione è bene che si faccia da parte. Ora più che mai c'è bisogno di gente che abbia voglia di lottare, di sacrificarsi e di dare davvero tutto. Oggi il presidente Preziosi ha di fatto confermata quella sensazione che ho da qualche tempo. "Abbiamo parlato di comportamenti di alcuni calciatori che non ci soddisfano" ha detto il numero uno facendo capire che potrebbero esser anche in arrivo dei provvedimenti. Se davvero qualcuno non rema è giusto che resti a terra.

domenica 21 aprile 2013

Ad un passo dal baratro

Alzi la mano chi ieri, vedendo quella armata Brancaleone provare a fare il solletico all'Atalanta, non ha pensato di essere ormai in B. Obiettivamente diventa davvero difficile pensare come faccia a salvarsi una squadra messa così male in campo, senza idee e senza neppure quelle energie mentali tanto preziose in un finale di stagione di questo genere. Sui banco degli imputati, e lo dico già da parecchio tempo, non può non salire Davide Ballardini che dopo un buon inizio ha letteralmente perso la bussola. Lo si era capito già dopo l'oscena gara con il Siena,che rischia di risultare decisiva, quando si era detto contento e soddisfatto della prestazione dei suoi praticamente incapaci di tirare in porta in tutti i novanta minuti. Dopo due partite non giocate contro Napoli e Sampdoria ecco quella di ieri, forse una delle peggiori. L'idea di vedere Granqvist terzino destro in un 4-3-1-2 mi spaventava parecchio e i fatti mi hanno dato ragione. Con quel modulo devi avere due difensori esterni che spingono come matti, invece il nulla più assoluto. Continua poi a non convincermi Jankovic soprattutto come attaccante, un mistero averlo visto dall'inizio ancora una volta. Ma la cosa disarmante e' la totale assenza di gioco e di idee, una squadra prevedibile e scontata incapace in qualche modo di sorprendere l'avversario. Ecco i due schemi: Granqvist lungo per Floro Flores, spizzicata per Jankovic e palla ai difensori in maglia grigia. Il secondo: Granqvist per Matuzalem, passaggio ad un compagno qualsiasi e sempre in orizzontale poi ecco la palla finire di nuovo ai difensori in maglia grigia. Stop. Mi preoccupa anche la lettura della gara di Ballardini che ha visto delle buone cose, un Genoa che ha fatto bene soprattutto nella ripresa e che ha giocato "da squadra". Se lo dice lui... Ora che fare? Mandarlo via o dargli ancora un'opportunita'? Per la verità grosse alternative non ci sono considerato che De Canio e Del Neri per motivi diversi non possono essere richiamati e che in giro non c'è nulla. Nelle ultime ore e' anche balenata l'idea di una soluzione interna con Chiappino e Liverani candidati, ma non è decollata. Per ora Preziosi, principale responsabile di questo sfacelo, ha confermato il tecnico ma non si sa se è la decisione definitiva. Un'ultima cosa prima di chiudere. La squadra non può pensare di salvarsi giocando così. I tifosi l'hanno sempre sostenuta scegliendo la linea "morbida" ma non sono stati ripagati mai. I giocatori devo prendersi le loro responsabilità e dare molto ma molto di più, ieri hanno fatto ridere, pardon piangere. Il baratro e' sempre più vicino ma con un miracolo si può ancora evitare. P.S arriva la notizia di ma misteriosa offerta che sarebbe stata fatta a Preziosi da un gruppo del Kazakistan con un imprenditore italiano come "regista". Non ne so niente ma ovviamente cercherò di capire se è vera o se un bufala.

mercoledì 17 aprile 2013

Quanti conigli

Ieri sul mio blog avevo scritto un pensiero piuttosto chiaro: Matuzalem andava espulso ma Kristicic non doveva replicare con minacce e inutili polemiche.
Apriti cielo: mi sono arrivati messaggi di insulti da parte di tanti tifosi sampdoriani letteralmente scatenati, quasi invasati. Quando ho capito che il mio messaggio non era stato recepito nella giusta maniera ho deciso di cancellato per evitare problemi e menate.
Mi spiace solo aver avuto a che fare con tanti sampdoriani anonimi, in pochi hanno messo almeno il nome. Facile sparare nascosti da un nick. Cari conigli da tastiera abbiate il coraggio di metterci la faccia. Come ho fatto io. Ps: nulla contro i tifosi blucerchiati succede la stessa cosa quando scrivo qualcosa che non piace ai genoani.

Francelino, la sua verità

Ecco il comunicato apparso in serata sul sito del club. Francelino Matuzalem, oltre 300 partite da professionista, nazionale brasiliano in gioventù e un curriculum che parla da solo. L’autore del gol nel derby, per un preziosissimo pareggio. E anche del fallo di gioco su Krsticic che, a mezzo stampa, non le ha mandate a dire. Ventiquattro ore per riflettere, poi ecco la risposta. “Per prima cosa, ribadisco quanto detto a caldo a Krsticic, allo stadio, davanti ad altre persone che hanno ascoltato. Sono molto dispiaciuto per il suo infortunio. Non era assolutamente mia intenzione fargli del male e spero con tutto me stesso che si ristabilisca nel minor tempo possibile. Parlare di volontarietà a fargli del male, però, è una falsità che non può passare sotto silenzio. Come non è vero che lo abbia deriso, quando ci siamo incontrati all’esterno dello spogliatoio. Sono cose che possono capitare, come sportivamente ha ammesso l’agente di Krsticic, Naletilic. Durante la mia carriera ho subito tanti contrasti di gioco e, purtroppo, ne ho subito pure le conseguenze. Il mio dispiacere l’ho espresso anche davanti alle telecamere a fine partita, in campo, senza che mi fossero rivolte domande specifiche sull’episodio. Ci tenevo io a puntualizzarlo. Affermare che si sapesse già prima della partita che noi potessimo picchiare e basta, è un’affermazione grave, lesiva dell’immagine della nostra squadra, delle tradizioni di un club storico come il Genoa, che tanto ha fatto per la promozione del calcio in Italia e non rispondente all’andamento della gara. Nella ripresa li abbiamo schiacciati nella loro metà campo. Auguro a Krsticic una pronta guarigione, lo ripeto, e che la sua carriera lo possa portare a disputare la Champions League com’è accaduto a me. Comprendo il suo disappunto, esternazioni dettate dall’amarezza del momento. Non è accettabile però che arrivi a minacciare, velatamente, di rivederci in campo l’anno prossimo. Se ci salveremo, beninteso. Mi dispiace che un giocatore professionista parli così, io non sono il tipo che premediti determinate azioni, quando vado in campo ci metto il cuore per la maglia che indosso. A quanto mi risulta, non è che per infortuni occorsi a giocatori del Genoa nei derby, da Gabsi a Rubinho, da Biava e Rossi, un tesserato del Genoa si fosse espresso in questi termini su un collega dell’altra sponda. E’ una questione di stile. Le cose che succedono in campo, è una regola non scritta ma una buona norma, dovrebbero rimanere confinate in quell’ambito dopo il fischio finale”.