martedì 22 ottobre 2013
Boninsegna "incorona" Gilardino
Ancora una rete e Alberto Gilardino eguaglierà il numero di quelle segnate da un certo Boninsegna. L’ex bomber di Cagliari, Inter e Juventus si è infatti fermato a quota 163, il nostro è ora a 162. Insomma non dovrebbe impiegare troppo tempo a passargli davanti per poi mettere nel mirino altri grandissimi del nostro calcio: Gabetto è a 167, Savoldi a 168, Amadei a 174.
Boninsegna, sente il fiato sul collo?
«Certo che lo sento ma dormo lo stesso, ci mancherebbe. Anche se...»
Anche se?
«Come premessa a questa chiacchierata due cose ci sono da dire. Intanto che i calciatori di oggi giocano più gare rispetto ai nostri tempi quando il campionato era con solo 16 squadre».
E poi?
«E poi una cosa che non tutti sanno. In carriera per motivi diversi mi sono stati tolti dei gol. Ad esempio avevo fatto una doppietta a Roma ma per colpa di un rigore all’ultimo c’era stata un’invasione di campo e quindi la gara era stata annullata. La stessa cosa era successa proprio a Genova contro la Sampdoria, anche li ci fu una mezza invasione. Poi nel 1974 mi tolsero un gol all’ultima giornata contro il Cesena; dissero che era autorete per una deviazione in barriera. L’ultimo caso non lo ricordo, ma basta andare su un annuario».
Fatte queste doverose premesse, che ne pensa di Gilardino?
«Intanto mi è molto simpatico come persona, mi sembra un ragazzo molto serio e questo per me è già molto. Poi come calciatore non si discute, è un grande e lo ha sempre dimostrato basta vedere la carriera che ha fatto. I numeri parlano da soli».
Ha visto il primo gol segnato al Chievo?
«Di una bellezza straordinaria soprattutto perché è riuscito ad evitare il difensore prendendogli alla perfezione il tempo. Un colpo di testa davvero da applausi».
Un gol alla Boninsegna?
«Beh in effetti reti del genere ne ho fatte anch’io, mi piaceva colpire di testa».
Altre analogie?
«Forse fisicamente. Io non ero una “bestia” e anche lui è uno normale, ma per i difensori era dura lo stesso...».
Lei ha il poco simpatico record di giornate di squalifiche, forse Gilardino è un po’ più tranquillo...
«In Varese-Cagliari un difensore deviò in tuffo di pugno un mio colpo di testa. Per l’arbitro Bernardis di Trieste era calcio d’angolo! Gli dissi di tutto, lo spintonai anche. Obiettivamente successe di tutto al punto che rimediai 11 giornate poi ridotte a 9. Ogni tanto mi scaldavo è vero, ma sempre nei limiti».
In Nazionale mai un’espulsione invece?
«Mai un rosso ma neppure un solo giallo, per me le maglia azzurra era sacra. Non come per qualcuno che invece oggi... lasciamo stare».
Si riferisce a Balotelli?
«Anche».
Poi a chi?
«Be diciamo che non ho mai digerito il gesto di Totti che si è autoescluso dalla Nazionale alla vigilia dei Mondiali in Sudafrica, avevamo bisogno di lui ma ha tradito. Imperdonabile».
Torniamo a Gilardino. Ha un messaggio per lui?
«Gli auguro di segnare ancora tante reti e di essere felice. Per un centravanti fare gol è tutto. Con Gasperini poi potrebbe esaltarsi ulteriormente».
Ha qualche rimpianto?
«No, assolutamente no. Però se giocassi oggi con tutti questi esterni a fare cross, chissà quanti gol segnerei».
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leggo del 7,5 in pagella a Perin dopo la Lazio e mi domando: ma non era "un portiere non pronto per la serie A" dopo la Fiorentina (cit. intervista a radio Nostalgia nel dopo gara)e non doveva inevitabilmente finire in panchina/tribuna dopo il ritorno del Gasp a discapito del fenomenale Bizzarri?!?!?
RispondiEliminaComplimenti per la solita in- coerenza e per le becere polemiche che ogni volta porta nell'ambiente.
come al solito chi non ha il coraggio di metterci la faccia è un maleducato. ma le rispondo educatamente: è vero, pensavo che non fosse ancora pronto per la A ma ultimamente mi sto ricredendo, che male c'è? La coerenza si vede in altre cose cro signor...ah il nome non me l'ha detto!
RispondiElimina