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mercoledì 2 aprile 2014

La solitudine di Gasperini


Il Genoa sta per concludere la stagione con il curioso record di non avere in organico un direttore sportivo. Un’anomalia che non ha molti precedenti in Italia e che obiettivamente non può continuare a lungo perché in una società è una figura che non può non esserci.
Dopo l’improvviso e ancora oggi misterioso allontanamento di Daniele Delli Carri, il presidente Preziosi non ha voluto intervenire lasciando inalterate le cose. La casella è vuota da ottobre e per il momento di successori non se ne parla proprio.
Così per tutto il campionato non solo è mancato il ds ma soprattutto quella figura in grado da fare da collante tra società e squadra. A Villa Rostan infatti negli ultimi tempi sono aumentati a dismisura gli uomini marketing mentre non esiste un dirigente in grado di fare da cuscinetto.
Fabrizio Preziosi che in precedenza viveva molto la sede di Pegli ora arriva a Genova solo una volta alla settimana, solitamente il giovedì. Qualche ora in ufficio per parlare con gli altri dirigenti e magari osservare da vicino sprazzi di allenamento.
A Villa Rostan da mesi è operativo Nicola Bignotti con il ruolo di direttore generale, ma anche lui è spesso in giro e quando c’è si occupa soprattutto di questioni burocratiche.
Così a fare da "mediatori" rimangono solo due persone. Il team manager Fabio Pinna con poteri però piuttosto limitati e Gian Piero Gasperini che quindi spesso si trova nelle condizioni di essere solo.
Fortunatamente il campionato si è risolto nella maniera migliore già a febbraio, altrimenti una situazione societaria così precaria poteva portare a pessime conseguenze anche dal punto di vista ambientale. Domenica scorsa, dopo la desolante sconfitta di Verona, nessun dirigente ha parlato con i giocatori. L’unico presente in tribuna era infatti l’amministratore delegato Alessandro Zarbano accompagnato dal vice presidente Gianni Blondet. Zarbano è l’uomo dei conti e quindi mai in passato è entrato in questioni legate allo spogliatoio e quindi al campo.
La figura del ds serve poi anche per alzare la voce in certi momenti, magari anche dopo qualche decisione sbagliata dell’arbitro o per difendere il gruppo da attacchi di ogni genere come fa, ad esempio, molto bene Leonardi a Parma.
In questo quadro si inserisce ovviamente la posizione del presidente Preziosi che dalle parti di Pegli si vede sempre meno.

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