giovedì 12 settembre 2013
Tutto sull'inno del Genoa
Professore di tecnica bancaria, autore e attore dialettale, vecchio tesserato del Partito Socialista, ma soprattutto grande genoano. Peo Campodonico è l’uomo che 40 anni fa scrisse il testo di quello che poi sarebbe diventato l’inno ufficiale del Grifone e che ancora oggi risuona ogni volta che le squadre entrano in campo nel Ferraris.
Campodonico, ci racconta come riuscì a vincere quel concorso?
«Era il dicembre del 1972. Il Genoa in collaborazione con il Coordinamento dei tifosi organizzò questo concorso con l’intento di trovare una canzone che potesse diventare l’inno del club. Poteva partecipare chiunque mandando il pezzo in un busta chiusa che poi sarebbe stata aperta dalla giuria. le canzoni ritenute migliori furono suonate nella Chiesa della Consolazione dove c’erano il parroco genoano ma anche Padre Galli che è un acceso tifoso della Sampdoria e che ci ha dovuto sopportare per due sere Siamo praticamente andati li per farlo soffrire».
E poi?
«Vennero scelte 24 canzoni che poi furono suonate alla Fiera del Mare in due serate di fronte a mille persone. Per la finale se la batterono 12 autori, la giuria scelse la mia».
Perché secondo lei?
«Avevo usato un trucchetto, nel senso che mentre le altri canzoni erano suonate in maniera fredda, la mia aveva come contorno 30 alunni del Vittorio Emanuele che mi ero portato, sembrava di essere nella Nord. Tra questi c’erano anche due sampdoriani che erano venuti per divertirsi. E poi la musica era di un “certo” Reverberi, per capire la sua bravura basta pensare alla carriera che ha fatto».
E’ vero che il vecchio inno della Sampdoria “Doria Olè” venne scritto da un genoano?
«Certo che è vero, quella canzone partecipò al concorso e arrivò quarta. Il testo era lo stesso, il titolo invece era ovviamente “Genoa olè”. Sì, è stata senza dubbio una copiatura».
Che emozione prova a sentire la sua canzone suonare ancora oggi?
«Indescrivibile».
Arrivano sempre i diritti d’autore?
«Si, 20 euro ogni sei mesi».
Solo?
«Se mi pagassero ogni volta che qualcuno la suona sarei ricco, ma non mi interessa proprio, va bene così».
Domenica c’è il derby. Immagino che la sua scatola dei ricordi sia stracolma...
«Ogni tanto ripenso a quando sul finire degli anni Quaranta genoani e sampdoriani andavano insieme allo stadio. Non c’era differenza tra Nord e Sud si andava dove c’era posto».
Un derby che ricorda in maniera particolare?
«Quello della stagione 47-48. C’era una pasticceria in piazza Tommaseo che aveva esposto nella vetrina una torta fatta a campo di calcio con tanto di omini. Il padrone era collegato in qualche modo con lo stadio e ogni volta che segnava qualcuno metteva il pallone in rete. La gara era rimasta a lungo sull’1-1 ma all’ultimo vedemmo uscire il pasticcere, tenemmo tutti il fiato sospeso, poi prese la palla e la mise nella porta della Sampdoria. In strada ci abbracciamo tutti, aveva segnato Trevisani».
Va sempre allo stadio?
«Vado solo quando sono sicuro di non soffrire, l’età avanza e la pressione è diventata una brutta bestia. Nell’ultima stagione ho visto le partite contro Pescara e Inter».
E le altre volte?
«Guardo il primo tempo la televisione, se siamo in netto vantaggio o sotto di tre gol come contro la Fiorentina guardo anche la ripresa. Se il risultato è in bilico vado fare due passi. Ai genoani della mia età consiglio di fare così».
La delusione più grossa?
«Prendere cinque gol dall’Inter, non sopporto essere umiliato dalle grandi».
E la soddisfazione più grande?
«Non avere ancora perso nello stadio della Juventus».
Lei è sempre stato un bastian contratto con le dirigenze del Genoa. Di Preziosi cosa pensa?
«Lo ringrazierò per sempre per averci salvato e devo dire che ha fatto sempre piuttosto bene. Mi “incazzo” invece quando racconta bugie tipo quella: “Ranocchia non lo vendo”. dopo tre settimane era già a Milano...».
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il buon Campodonico si è dimenticato di dirti perchè vinse il suo inno! c'era una strofa che è stata poi sostituita con ,,,"che anche garibaldi si unisce al ritornello" e che quella sera scatenò l'entusiasmo dei presenti. quella sera io c'ero e la registrai. vai su youtube e cerca "inno genoa originale cantato 40 anni fa"
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